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Chi siamo

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La nostra storia

Chi siamo

Arrivando all’antica Trattoria da Milio percepiamo di essere entrati in un luogo di “emozione” dove l’atmosfera è scandita dai particolari storici che ne fanno da cornice. Questo luogo conserva il suo nome dagli inizi del ‘900 quando il Sig. Milio Contolini lo aprì, allora come oggi rimane un luogo tranquillo, immerso nel verde della sua valle. D’estate il plateatico ci regala una meravigliosa vista sulla collina, si ricopre dei colori e dei profumi di gelsomino e glicine.

All’Antica Trattoria da Milio potrete assaggiare la cucina del territorio in tutte le sue sfaccettature. Primi di pasta fresca proposti con sughi stagionali, gli immancabili bigoli all’anitra e i tortelloni con Monte Veronese e Grana (Il Monteveronese è un formaggio tipico della Lessinia, zona montana che circonda Verona). I secondi di carne alla brace sono la specialità della trattoria, braciola di maiale, costate di manzo e polenta brustolà con soppressa (un salume tipico del Veneto), sono solo alcuni esempi delle proposte culinarie con cui potrete deliziare il vostro palato soggiornando a Verona. Verdure di stagione e patate fritte a cubettoni sono i contorni classici della casa. Tutti i dolci sono preparati artigianalmente ed ogni giorno troverete delle proposte diverse perché la parola d’ordine della cucina è rinnovarsi sempre. La carta vini propone un’ampia scelta tra i rossi veronesi, vini bianchi e bollicine per accompagnare i piatti estivi. Avvisando Andrea, titolare e cuoco del locale, sarà possibile soddisfare richieste di piatti vegetariani o ricette senza glutine. Fatevi sorprendere da una cucina tanto tradizionale quanto fantasiosa: i gestori saranno lieti di ospitarvi nel loro Antica Trattoria, luogo unico ed incantevole situato nelle colline veronesi a due passi dalla città.

La storia

Avesa e la sua valle

Frazione di Verona dalla fine degli anni venti, prima era comune autonomo. Le caratteristiche viedel borgo, antiche stradepittoresche, conservanopressocchè intatti i valoriarchitettonici e ambientali: Via Premuda (Vaio), Via Gazzo, Via Indentro, Via Camaldola. La chiesa parrocchiale di Avesa, dedicata a S.Martino di Tours, è in stile neoclassico. Il maestoso campanile (opera del Barbieri) fu iniziato nel 1827 e dotato di un concerto di ben nove campane. Dietro la chiesa sorge l’ex Monastero delle Agostiniane (1520) e a lato la quattrocentesca villa Rotari (ora Cartolari) dove trascorse l’infanziail pittore e conte Pietro Rotari (1707-1762), le cui opere più famose (circa 300 ritratti di dame epersonaggi della corte di Caterina II di Russia) si trovano nel museo del’Ermitage a San Pietroburgo. IlCamaldolino è una chiesettaromanico-gotica del XIII

secolo, edificata dai monaci camaldolesi su un appezzamento, donazione della “Consortia degliOriginari”, avvenuta nel 1202. Edificata in origine in mattoni a vista e pietra tenera del luogo, subì in seguito non poche manomissioni. Di pianta rettangolare, conserva nel suo interno interessanti affreschi e tele ed un importante altare. E’ detta “la chiesa dei matrimoni” perchè preferita per le cerimonienuziali. Alla sua sinistra è possibile osservare un antico lavatoio lungo il corso del Lorì. Lasorgente del Lorì è situata nella via omonima, nel centro abitato. Essa costituì un elemento di primaria importanza per l’economia locale dando vita all’agricoltura, all’attività molitoria, a quella laniera e, piùrecentemente, a quella delle “lavandare”. Perfino il nome del sobborgo deriva da essa: Avesa da “aves”, falda d’acqua.

Il Lorì serpeggia nella vallata passando anche sotto le abitazioni. Nei tratti di Via Sorgente Lorì, Via Camaldola, Via Intentro e Via Campagnetta è possibile notare le acque del Lorì che scorrono ancora in un fossato delimitato da varie pietre squadrate per sorreggere sia le “brele”, i mucchi di panni da sciacquare, sia la “piera” per insaponare e sbattere la biancheria. Brela e piera costituivano “l’asio” (agio) per poter lavare e sciacquare i panni nel Lorì dopo il trattamento nella “brenta della lissiara”. Nella brela di legno le lavandare lavoravano inginocchiate per poter raggiungere l’acqua con le mani e le braccia. Una tettoia spiovente proteggeva dal sole e dalla pioggia. Nel sobborgo esistono ancora alcune lissiare, locali dove veniva bollita la biancheria, ed alcuni mulini superstiti.

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Orari

Aperti 7 su 7 pranzo e cena

12.30 – 15.00
19.30 – 00.00